Un viaggio nell’arcipelago della Nuova Caledonia – proiettato nell’Oceano Pacifico a un paio di ore di volo ad est dell’Australia, poco più a nord del Tropico del Capricorno – può rivelare al viaggiatore sorprendenti scoperte in un contesto paesaggistico dalla singolare connotazione.
La Nuova Caledonia costituisce territorio della Repubblica Francese nella speciale forma giuridica della collettività d’oltremare ma gode, tra queste, di una particolare autonomia in quanto regione con “statuto specifico”.
Si tratta, in altri termini, di un residuo dell’antico impero coloniale francese con tutta una sua storia di crescenti spinte all’indipendenza da parte dei Canachi, la minoranza etnica melanesiana (44% della popolazione) che da quasi quarant’anni caldeggia un definitivo affrancamento dalla Francia. Il resto della popolazione è costituito dai Caldoches, i discendenti dei coloni francesi, ma anche dei detenuti deportati dalla Francia nella colonia penale istituita in passato in questo possedimento d’oltremare.
Dal punto di vista turistico, questo arcipelago si può suddividere in quattro aree: Grande Terre, Noumea, le Isole della Lealtà e l’Isola dei Pini.
Grande Terre è l’isola più grande, dalla forma allungata in direzione sudest–nordovest. Con una lunghezza di circa 400 km e una larghezza che si riduce raramente sotto la distanza massima di 70 km.
Su di una penisola nella parte sud-occidentale di Grande Terre si trova Noumea, capitale amministrativa della Nuova Caledonia, che ospita ben due aeroporti. Il più grande, Noumea La Tontouta (NOU), si trova fuori città ed è destinato ad accogliere tutti i voli internazionali (il volo dall’Italia non è diretto e ha una durata complessivamente non inferiore alle 20 ore). Il più piccolo – Noumea Magenta (GEA), molto più prossimo al centro della città – gestisce tutti i voli nazionali per le isole minori tramite aerei a turboelica.
Ciò significa che il viaggiatore potrebbe trascorrere anche per necessità logistiche complessivamente non poco tempo a Noumea; ma con la possibilità di scoprire diverse interessanti attrazioni di una città che – fra i suoi musei, centri culturali e naturalistici, visita al centro storico ed escursioni verso incantevoli spiagge e isolotti nei dintorni – arriva ad annoverare, con quasi 150.000 abitanti (considerando anche i sobborghi), più della metà degli abitanti dell’intero arcipelago.
Di certo Grande Terre non si riduce alla sola capitale, offrendo il suo territorio una messe di straordinarie bellezze paesaggistiche insieme alla possibilità di osservare molte specie endemiche, sia animali che vegetali, uniche al mondo.
Partendo così da Noumea in auto a noleggio (la soluzione più pratica e consigliabile per muoversi), ci si potrebbe dedicare innanzitutto alla costa occidentale, più secca con le sue grandi savane e pianure adatte all’agricoltura. Il mare è incantevole ovunque, dal momento che l’intero arcipelago è circondato da una barriera corallina lunga circa 1600 chilometri che finisce così per contenere la laguna più grande del mondo!
Le tappe da non perdere risalendo la costa occidentale da Noumea sono: Fort Teremba, antica fortezza e prigione risalente al 1871 e recentemente ristrutturata; l’enorme monolite di quarzo, La Roche Percee, collocato a cavallo di diverse baie dentro lo scenario di ampie spiagge dominate da imponenti scogliere ed alberi di Araucaria columnaris, una conifera endemica e onnipresente in Nuova Caledonia che diventa anche un albero di Natale australe; la spiaggia di Turtle Bay;
l’incantevole spiaggia di Poe Beach, in cui per 17 km gli spettacolari effetti lagunari della barriera corallina sono esaltati a un punto tale da essere visibili perfino dallo spazio; e la vicina cittadina di Voh, presso la quale è avvistabile dall’alto lo straordinario fenomeno del “cuore della Nuova Caledonia”:
nella vicina foresta di mangrovie, un diverso ritmo di crescita di quegli alberi crea infatti delle differenze cromatiche di verde che fanno sì che si stagli nettamente la figura di un cuore in verde chiaro su di uno sfondo in verde scuro. Il fenomeno è osservabile sorvolando l’area su di un velivolo ultraleggero oppure raggiungendo le alture di una montagna alle spalle della foresta; ma si tratta di un’escursione che richiede un’organizzazione ad hoc con l’assistenza di guide locali.
La costa orientale è coperta da una vegetazione lussureggiante ed offre dei suggestivi contrasti fra la bellezza del mare e l’apparizione di formazioni rocciose dalla singolarissima morfologia che non smettono di incombere sulla linea costiera. È così che, dopo il transito in montagna, si è accolti dal territorio dell’est presso la cittadina di Hienghene; ed è proprio in quest’area che converrebbe sostare non meno di due giorni per osservare le meraviglie del luogo, come la straordinaria e bizzarra mole de La Poule de Hienghène, la disarmante Roccia Pollo.
Senza contare un’eventuale estensione della permanenza in zona per l’opportunità di visitare in barca alcuni dei numerosi piccoli atolli disabitati presenti al largo della costa orientale. Ma un po’ ovunque in tutta la Nuova Caledonia il paesaggio offre una diversa bellezza di sé anche stando fermi, per il solo mutare del gioco della luce nelle diverse ore del giorno e per l’azione delle maree che trasformano – come un effetto speciale – il territorio sotto gli stessi piedi del visitatore lungo la linea del bagnasciuga.
L’ultima tappa di questo mini-tour di Grande Terre si raggiunge attraversando di nuovo la catena montuosa centrale, da est a ovest, sulla via del rientro a Noumea.
Si tratta di Le Parc des Grandes Fougères (il Parco delle Grandi Felci), l’escursione all’interno del quale riserva la visione mozzafiato della felce arborea più grande del mondo, che può raggiungere anche i 30 metri di altezza sopra un tronco unico, con un diametro alla base che arriva a misurare fino ad un metro: la Cyathea intermedia.
Le Isole della Lealtà si trovano ad est di Grande Terre, si raggiungono con un breve volo interno da Noumea e annoverano quattro isole principali: Ouvea, Maré, Lifou e Tiga. In questi atolli la bellezza dello scenario lagunare indotto dalla barriera corallina risulta ancora più amplificato e suggestivo, complice una luce dai riflessi cristallini lungo decine di chilometri di spiagge con bianchissima sabbia a grana talmente fine che sembra di toccare borotalco.
Volgendo lo sguardo nell’entroterra, gli occhi colgono poi il verde dell’araucaria columnaris, ancora la conifera nazionale della Nuova Caledonia.
Il volo da Noumea all’Isola dei Pini, a sud di Grande Terre, è ancora più breve e proietta il viaggiatore in uno degli scenari più surreali del mondo. L’abbondanza vegetale dell’araucaria columnaris costituisce davvero il tratto dominante del paesaggio.
Qui questi pini australi sono capaci di raggiungere i 40 metri di altezza, arrivando ad incombere fitti e imponenti sulla costa proprio in corrispondenza di spiagge dalla finissima sabbia bianca, scenari lagunari dominati dal turchese e piscine naturali; con la conseguenza che il viaggiatore si trova improvvisamente immerso in un ambiente con i caratteri simultanei di un contesto tropicale e di un contesto alpino!
È facile comprendere come queste caratteristiche facciano dell’Isola dei Pini la meta più desiderata, e relativamente più frequentata, di tutto l’arcipelago della Nuova Caledonia. Bisogna però anche aggiungere che è proprio qui che si concentra la maggior parte e la qualità più elevata dei servizi al turismo, rispettando comunque il carattere incontaminato di una natura che risulta in definitiva non tanto superiore per bellezza agli altri siti della Nuova Caledonia, quanto decisamente alternativa per un tratto fiabesco e quasi onirico del paesaggio che qui viene a configurarsi.
Il periodo migliore per visitare la Nuova Caledonia è quello della stagione secca (luglio-ottobre), dal clima più mite. La stagione delle piogge va invece da dicembre a maggio; ed è quella meno consigliabile, se non per una temperatura dell’acqua più alta, intorno ai 28°.
Optando esclusivamente per alloggi a 5 stelle, partiamo dalla capitale.
A Noumea, Le Méridien Noumea Resort & Spa offre tutti i servizi previsti da questa categoria di hotel, con luminose stanze che affacciano su panorami mozzafiato. A metà strada, lungo la costa occidentale, fra Noumea e Voh (la località del “cuore”) lo Sheraton New Caledonia Deva Spa & Golf Resort offre analoghi servizi dentro incantevoli paesaggi, con in più un campo da golf a 18 buche.
Sull’Isola dei Pini c’è Le Méridien Ile des Pins, in questo caso la qualità dei servizi e le tipiche camere ariose e luminose sono spessissimo corredate da una vista su skyline di foreste di pini contro i riflessi del mare che, alle diverse ore del giorno, offrono condizioni di luce cangianti come alterni fondali teatrali sul palcoscenico di una vacanza indimenticabile.