Il Dubai Expo 2020 è iniziato il primo di ottobre del 2021, uno dei tanti tristi effetti della pandemia con cui si è aperto questo decennio.
Questa nuova edizione della Esposizione Universale durerà fino al 31 marzo 2022 e ha per sede la scintillante e fiabesca città di Dubai, nel cuore degli Emirati Arabi Uniti.
La particolarità dell’Expo Dubai 2020 sta nell’essere – nella storia – la prima occasione del genere ubicata nella cosiddetta Area MENASA, che include Medio Oriente, Nord Africa e Sud-Est Asiatico; ma si tratta anche della prima Esposizione Universale ad essere ospitata da un Paese arabo.
Storia dell’Expo
Durante tutto questo semestre, Expo Dubai 2020 sarà il più grande evento internazionale e per rendersi pienamente conto dell’importanza di questo contesto, nonché delle sue molteplici ricadute socio-economiche su scala mondiale, può essere utile comprenderne la portata e il significato assunti nel corso della storia agli occhi dell’umanità.
La prima Esposizione Universale si tenne a Londra nel 1851. È rimasta nota come Great Exhibition, e nacque da un’intuizione del Principe Alberto per favorire il confronto fra il maggior numero di Paesi sul piano dei risultati delle rispettive industrie, in vista della celebrazione delle più moderne tecnologie applicate alle attività manifatturiere.
Dal trionfo di questo primo episodio le Esposizioni Universali continuarono a succedersi in diverse capitali mondiali, fin quando si rese necessaria un’organizzazione più accurata di questo evento ricorrentecon la creazione del Bureau International des Expositions nel 1928 per effetto della Convenzione di Parigi.
Questa organizzazione intergovernativa è andata via via regolamentando tutti gli aspetti gestionali, amministrativi, organizzativi e diplomatici a garanzia della massima qualità ottenibile dalla complessa macchina che ogni cinque anni prende forma attraverso il ripetersi dell’Expo.
Il sito prescelto per questa attuale edizione è collocato all’interno di un nuovo quartiere fieristico di Dubai dalla superficie di 4 km2, il Dubai Trade Center – Jebel ʿAlī, a sud-ovest della città in direzione di Abu Dhabi.
Le unità fisiche attorno alle quali si articolano le visite sono i padiglioni nazionali dei Paesi partecipanti: all’Expo 2020 saranno ben 192. A questi si aggiungono poi i cosiddetti padiglioni tematici.
Ma quali sono i temi dell’Expo Dubai?
Rispondere a questa domanda significa innanzitutto riferirsi alla cornice generale dei tre valori fondanti su cui si sono basate tutte le esposizioni dalla metà dell’800 fino ad oggi, declinati di volta in volta secondo il tema specifico scelto dal Paese ospitante di turno: fiducia, solidarietà e progresso.
Nel caso degli Emirati Arabi Uniti, il tema specifico prescelto per l’Expo 2020 si è tradotto nello slogan “Collegare le menti, creare il futuro” secondo una studiata corrispondenza con il nome arabo di Dubai, al-Waṣl, che significa appunto “il collegamento”.
Il desiderio degli organizzatori di questa edizione è stato quello di celebrare l’ingegno dell’umanità orientato all’unione e alla collaborazione intesi quali motori di crescita, nella convinzione che solo amplificando questi valori di cooperazione attraverso le culture, le nazionalità e le aree geografiche sarà possibile generare soluzioni sostenibili ai problemi globali.
Ma l’articolazione delle intenzioni di un Expo non finisce qui, perché per ogni edizione esistono anche icosiddetti sottotemi, ed è proprio a questi che finisce con l’ispirarsi l’intero sviluppo fisico dell’intera area fieristica.
La Piazza al-Waṣl costituisce infatti una sorta di centro di smistamento dalla quale si dipanano, come tre grandi petali, le tre aree relative ai sottotemi della manifestazione: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità.All’interno di ognuna di queste tre aree si strutturano i cosiddetti padiglioni tematici.
Il sottotema dell’Opportunitàsi riferisce alla necessità del capitale finanziario quale risorsa a supporto della crescita, ma anche alla cooperazione come cruciale fattore di propulsione dell’innovazione e del conseguimento della piena occupazione.
Il sottotema della Mobilità si riferiscealla velocità di circolazione degli individui, in vista dell’accesso a beni e servizi, e alla relativa efficienza distributiva;ma anche allaconnettività virtuale attraverso le più moderne tecnologie informatiche e digitali.
Il sottotema della Sostenibilità rappresenta infine la necessità di usare le risorse del pianeta senza rischiare di compromettere la capacità di sostenere le future generazioni, e intende riconoscere la pari importanza degli ambienti naturali e artificiali nel garantire il benessere dell’umanità e la salute di ogni comunità del pianeta.
La Piazza al-Waṣl non costituisce solo il punto di incrocio fra le tre diverse aree tematiche, ma è di per sé uno straordinario punto nevralgico di questo Expo 2020, ricoperta da una strabiliante cupola trasparente dal diametro di 130 metri e alta 67,5 metri. I suoi tralicci di acciaio raggiungerebbero, allineati, la lunghezza di più di 13 km; e le complessive attività di costruzione hanno richiesto più di un milione di ore lavoro nell’arco di 14 mesi per un peso complessivo dell’opera pari a quello di 25 balenottere azzurre!
Si tratta della più importante fra le strutture permanenti di questo Expo a Dubai 2020 – proprio come accadde per la Torre Eiffel in occasione dell’Esposizione Universale del 1889 – ma il già incredibile effetto scenografico di questa cupola è ulteriormente accresciuto dalla tecnologia che le consente di trasformarsi nel più grande schermo panoramico immersivo a 360 gradi del mondo!
Su di un simile schermo verranno in questi mesi proiettati immagini e filmati che arricchiranno l’esperienza del pubblico e che risultano visibili sia da una prospettiva concava all’interno della cupola sia dalla diversa prospettiva convessa al suo esterno; con la fruibilità delle video proiezioni assicurata perfino dal cielo!
Sarà difficile staccarsi da questo ambiente per scegliere il petalo corrispondente ad uno dei tre percorsi tematici con cui dare inizio alla vera e propria esperienza fieristica. Tutti i viali attorno alle aree tematiche sono ricoperti di tende costituite da materiale fotovoltaico che genera il 50% dell’energia richiesta dall’intero sito espositivo. E, in aggiunta alla cupola, anche le grandi tende sono utilizzate durante la notte per realizzare proiezioni digitali.
I padiglioni Nazionali di Dubai Expo 2020
I padiglioni nazionali sorgono invece all’esterno dei tre grandi petali.
Questi edifici meritano tutti di essere scoperti e apprezzati sul posto per la singolarità delle rispettive architetture e per le loro strategie di allestimento, ma c’è forse un motivo in più per cui il padiglione della Svezia sta facendo molto parlare di sé.
Con il tema “La Foresta” assegnato a questo edificio, il visitatore si ritrova così a dribblare fusti d’albero tra implicazioni arcaiche di un simile simbolo naturalistico e sorprendenti balenamenti di alta tecnologia.
La Svezia è quindi riuscita a costruire una duplice metafora sia di un proprio significativo tratto paesaggistico nazionale, sia di precise particolarizzazioni dei temi dell’Expo quali la co-creazione per l’innovazione e l’economia bio-circolare, concetti che vengono adeguatamente illustrati proprio in seno a un ambiente vitale sinergico e simbiotico come quello della foresta.
L’area dell’Expo a Dubai è servita da una cabinovia per gli spostamenti interni, mentre i collegamenti con il centro di Dubai sono garantiti da 750 bus a emissioni zero e da una stazione della metropolitana aggiunta di recente alla rete già presente in città.
Hotel Dubai: il Burj al Arab
A solo mezz’ora d’auto è raggiungibile l’hotel Burj al-Arab, situato al largo della spiaggia Jumeirah a pochi chilometri dal centro di Dubai. Un singolarissimo edificio a pianta triangolare e a forma di vela – alto 321 metri e con una sofisticatissima ingegneria volta a neutralizzare eventi avversi di tipo meteorologico e sismico – si erge su di un’isoletta artificiale di forma irregolare e simmetrica vagamente assimilabile a una clessidra, alta soltanto sette metri dal livello del mare e collegata alla costa di Jumeirah Beach da un ponte di 280 metri a due carreggiate. In direzione del mare l’isola offre una spettacolare terrazza munita di due vaste piscine e di ogni servizio utile alla balneazione.
Il Burj Al Arab di Dubai è il re degli hotel a 7 stelle. Aperto dal 1999, l’hotel dispone di 205 camere distribuite su 70 piani e la sua costruzione è costata oltre 650 milioni di dollari.
Gli ambienti interni vogliono alludere ad un vero e proprio palazzo degli ozi e delle delizie, con ostentata opulenza e ostinata ricerca dello sfarzo ovunque nelle finiture, come si conviene alla cultura araba.
Dai mosaici policromatici delle sale da bagno fino ai più lussuosi arredi, il contrasto di colori è un’altra nota costante che accompagna questo soggiorno. Spuntini di ricerca, raffinata mixology e cucina sopraffina sono coronati dal massimo comfort e da vertiginose collocazioni panoramiche in seno all’edificio.
Il deserto di Dubai
A caccia di suggestioni diametralmente opposte, non meno ricche e aperte forse a una più sottile seduzione, è possibile inoltrarsi con un’ora di macchina nel cuore della Riserva del Deserto di Dubai per ritrovarsi davanti all’apparizione di una vera e propria cittadella del relax e del benessere: Al Maha Resort.
Qui gli ambienti riecheggiano o addirittura riproducono dimore della cultura locale in ampi spazi dove non si svela il punto in cui il lusso si coniuga con la tradizione.
Non manca la possibilità di rinfrescarsi e nuotare dentro appaganti piscine, ma ciò che più tocca l’anima è il languore degli sguardi rivolti alla vastità del deserto: anche qui c’è un mare, ma di colori caldi stesi su dune di sabbia che sbiadiscono verso orizzonti lontani; mentre le nubi al tramonto aggiungono note di ocra e screziature rossastre nel cielo.
Camere e suite offrono comfort frammisto allo stile beduino degli arredi.
Fra le più blasonate al mondo, la cucina degli emirati si declina – nella cena in veranda del ristorante Al Diwaan– dai gusti locali a quelli internazionali, oppure offre raffinati spuntini ed eccitanti cocktail pressol’Hajar Terrace Bar, mentre si cercano punti notevoli del deserto antistante da adocchiare al cannocchiale o si attende l’ora per una lezione di falconeria prenotata in precedenza.
Se siete in rotta per un viaggio di nozze verso le Maldive, inserite il Dubai Expo 2021 come tappa intermedia.