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La storia dello stato di Seychelles
Quando il 29 giugno 1976 nacque il moderno stato delle Seychelles, quale repubblica indipendente in seno al Commonwealth, intervenne una complessa riorganizzazione di tutto territorio insulare britannico nell’Oceano Indiano collocato a nord-est del Madagascar e a circa 1.600 km dalle coste della Tanzania e del Kenya.
A quei tempi l’arcipelago già si stendeva oltre quel nucleo oggi noto come le Isole interne, comprendenti42 isole granitiche poste nel raggio di 56 km dalla più grande fra queste, Mahé; ma il nuovo stato arrivava ad includere anche i gruppi di isole di Aldabra, Farquhar e Amirantes, costituiti invece da sole isole coralline e molto più distanti in direzione sud, sud-ovest.
In conseguenza di ciò, le Seychelles danno oggi luogo ad una vasta area insulare che risulta dall’aggregazione politica di distinti raggruppamenti di isole anche abbastanza eterogenei dal punto di vista geologico.
Con una estensione marittima di più di 1.300.000 km2, il territorio calpestabile dell’arcipelago si riduce a soli 452 km2, di cui la sola isola di Mahé costituisce il 35%.Quest’isola raccoglie anche il 90% dei circa 95.000 abitanti delle Seychelles.
Se le isole e gli atolli corallini dell’arcipelago hanno giusta fama di paradisi tropicali, nelle prospettive di vacanze relax da sogno e indimenticabili lune di miele, non da meno sono gli scenari delle isole di natura granitica; come la Vallée de Mai– una foresta collocata a Praslin, la seconda isola per grandezza a 15 minuti di volo da Mahé – che fu subito chiamata “Giardino dell’Eden” dai primi coloni francesi,e che fa oggi parte del patrimonio UNESCO dell’umanità.
La varietà di preziose specie endemiche
Questo arcipelago spicca anche come una vera gemma agli occhi di tutti coloro che abbiano sensibilità e curiosità nei confronti di una ricchezza e varietà di preziose specie endemiche fra volatili, anfibi, rettili, uccelli, vita sottomarina e mammiferi difficilmente rinvenibili altrove.
Proprio questi ultimi sono stati importati alle Seychelles dall’uomo, mancando prove della loro esistenza prima di insediamenti umani stabili, che possono essere fatti risalire con certezza solo al XVIII secolo.
C’è, tuttavia, un solo mammifero endemico delle Seychelles; ed è il “Pipistrello della frutta”. Il suo muso affusolato con lunghe orecchie ricorda vistosamente quello di un canide, ed è per questo chiamato anche “Volpe volante delle Seychelles”.
Può abbondantemente superare in lunghezza i 20 cm e il mezzo chilo di peso; e presenta dei contrasti cromatici molto suggestivi con un dorso nerastro cosparso di peli argentati, e viso nero con testa e spalle giallastre.
Si tratta di una specie prevalentemente diurna, che si nutre soprattutto di manghi creando copiose colonie fra gli alberi. Ma questo volatile non è visto come una minaccia per gli agricoltori, perché svolge invece l’importante funzione di disperdere sul terreno i semi dei frutti mangiati.
Il Tenrec “senza coda” è chiamato così per la sua coda rudimentale lunga appena un centimetro, ed ha un aspetto che incrocia quello di un riccio e quello di un toporagno se non fosse per il muso molto allungato che si atteggia quasi a proboscide.
È un grande scavatore che vive in tane presso corsi d’acqua nutrendosi di piccoli invertebrati, rane e topolini. È avvistabile durante l’escursione nella foresta di una delle isole granitiche e, se lo si spaventa, lo si vedrà gonfiarsiespandendo i suoi aculei in un gesto di autodifesa!
Esistono alle Seychelles ben 250 specie di uccelli esotici, 12 delle quali risultando esclusive dell’arcipelago; e tale circostanza attira continuamente fotografi appassionati di simili soggetti per realizzare sensazionali scatti colorati.
L’enigmatico Pappagallo Nero delle Seychelles è una specie endemica che gode dello status di uccello nazionale dell’arcipelago.
Si può tenere su di una mano con i piccoli artigli appoggiati sulle estremità di un pollice; e colpisce per la sobria eleganza di un piumaggio dai toni cangianti fra il grigio e il marrone, non privi di riflessi biancheggianti.
Lo si può osservare sull’isola di Praslin, specialmente nella Vallée De Mai Natural Reserve, ma anche sulla vicinissima, incantevole e incontaminata Isola di Curieuse,dalla superficie di soli 3 km².
Il “Magpie Robin” – noto anche come “Tordo delle Seychelles” – costituisce una specie che ha subito una seria minaccia di estinzione nel 1976, quando ne rimasero in vita solo pochissimi esemplari.
Con un piumaggio nero lucido interrotto da due brillanti chiazze bianche su ognuna delle ali, si tratta di una specie i cui individui arrivano a vivere fino a 15 anni! Le isole su cui l’uccello è avvistabile sono: Fregate, Cousin, Cousine (da non confondersicon la precedente, ma a lei prossima), Denis e Aride.
Altra specie volatile rara e piuttosto vulnerabile è quella del “Paradise Flycatcher”, più noto in italiano come “Pigliamosche Paradisiaco”.
Mentre i maschi hanno un colore nero lucido, le femmine si distinguono per un bellissimo tono di marrone scuro tendente all’ocra.
Entrambi i sessi sono muniti di una lunga coda, tanto spettacolare che questi uccelli hanno spesso illustrato emissioni filateliche di questa Repubblica. Questo uccello è nativo della Riserva di Veuve Nature, sull’Isola di La Digue, poco lontano da Praslin nelle Isole Interne.
Una parentesi d’onore merita la spettacolare specie della Tartaruga Gigante di Aldabra, una delle più grandi al mondo, che spicca in seno al più ampio genere delle Tartarughe Giganti delle Seychelles.
Il diametro del suo guscio può raggiungere i 120 cm, e il suo peso può arrivare a toccare anche i due quintali e mezzo.
Una caccia intensiva, da parte dei marinai delle varie potenze coloniali europee che incrociavano queste acque, aveva portato molte di queste specie diffuse nell’Oceano Indiano all’estinzione intorno al 1840.
La specie di Aldabra è oggi tutelata nella misura di più di 100.000 esemplari che vivono protetti sull’omonimo atollo corallino sul cui territorio è proibitol’insediamento umano, fatta eccezione per la presenza di alcuni uffici amministrativi civili e militari.
L’Atollo di Aldabra
Lo stesso Atollo di Aldabra è, fra l’altro, il secondo più grande atollo corallino al mondo, e dà il nome all’omonimo gruppo di isole – tutte di natura corallina – politicamente annesse alla Repubblica delle Seychelles.
Il clima ideale, più secco, per visitare questo atollo è quello che si registra fra i mesi di aprile e ottobre.
Questa escursione assicura un’esperienza singolare e indimenticabile, ma non è priva di qualche fatica poiché normalmente ci si muove a partire dall’isola principale di Mahé – distante 1.100 km – con un volo che arriva nella vicina Isola di Assumption, per poter poi proseguire con una imbarcazione fino a destinazione.
L’alternativa è quella del viaggio integrale via mare da Mahé con nave veloce, oppure yacht, direttamente fino ad Aldabra. Sull’atollo corallino si scende solo in visita, poiché vitto e alloggio sono forniti dalle navi in appoggio. In compenso la flora, la fauna e la geologia terracquea del luogo assicurano al visitatore uno spettacolo unico al mondo.
A rischio di estinzione – e avvistabile nella stessa Aldabra – il Dugongo è un grosso mammifero marino dell’ordine Sirenia che può superare i tre metri di lunghezza per pesare fino a cinque quintali.
Ma, anche senza l’emozione di sfiorare una simile mole, il patrimonio ittico offre un vero e proprio arcobaleno sommerso a cui concorrono Pesci Angelo dalle squame giallo lucente, Pesci Pagliaccio dalle striature bianche-arancio, l’affusolatissimo e rapido Pesce Flauto e – forse il più stravagante fra tutti – il buffo Pesce Scatola, che sembra più un oggetto di design in cui ci si imbatte sott’acqua: tutto giallo, cosparso di cerchietti neri e dalla forma… che ricalca il suo nome!
La flora alle Seychelles
Rimettendo piede a terra, ovunque si volga lo sguardo sarà tutto un cogliere iridescenti toni brillanti di rosso, rosa, verde, lilla, giallo e arancione nei colori dei fiori e dei frutti che, come estratti da una tavolozza, andranno a comporre un pittoresco quadro davanti agli occhi dell’osservatore.
Alle Seychelles esistono circa 2.000 specie vegetali, di cui 81 endemiche nell’arcipelago: fra queste ultime anche l’affascinante pianta carnivora Nepenthespervillei, la cui caraffa foliare digestiva è decorata con striature rossastre su fondo giallo.
Parco Nazionale dell’isola di Mahé
Nel Parco Nazionale dell’isola di Mahé rimangono meno di 30 esemplari di una delle piante più rare al mondo.
Si tratta dell’Albero Medusa così chiamato dai suoi frutti che restituiscono le fattezze dell’omonimo l’animale marino, ma che ricordano anche la testa della creatura mitologica che porta lo stesso nome.
Il Coco de Mer è un raro tipo di palma che cresce solo nelle isole di Praslin,Curieuse e Silhouette, ma questo nome definisce anche il suo frutto che – insieme al suo fiore – ricorda vistosamente gli organi riproduttivi umani.
Questa enorme noce di cocco (il cui peso può superare i 20 kg) ha una spiccata somiglianza alla forma delle natiche femminili, mentre i fiori maschili sviluppano un altrettanto evidente aspetto fallico.
Queste straordinarie coincidenze hanno fatto pullulare nei secoli una serie di miti e leggende a sfondo sessuale, accresciuti dalla circostanza che i gusci vuoti di questi frutti venivano ritrovatiin terre lontanissime dal luogo d’origine o anche sulla superficie delle acque in pieno Oceano Indiano, per tutta una serie di complesse dinamiche che è bello approfondire proprio mentre ci si trova sul posto.
Dal momento che ogni vacanza ha inizio a Mahé – che è sede della capitale Victoria e dell’Aeroporto Internazionale delle Seychelles – è bene non dimenticare che proprio quest’isola costituisce una delle eccellenze turistiche dell’arcipelago.
Resort alle Seychelles
Occorrono solo 35 minuti di auto dopo l’atterraggio per arrivare all’esclusivo resort Anantara Maia Seychelles Villas sul bordo di una penisola privata; un complesso mimeticamente annidato sul fianco di una verdeggiante collina sul mare.
Dai terrazzamenti a cui si accede per accomodarsi nel proprio alloggio si potrà ammirare, immersi in una rilassante piscina a sfioro, un invidiabile panorama di rocce granitiche che incoronano una fitta foresta tropicale arroccata sulla collina antistante.
Questo scenario digrada verso una scogliera al termine di un promontorio che cinge la bianchissima spiaggia della Anse Louis che ripiega, a sua volta,in direzione della nostra posizione.
Nel paesaggio proprio sotto i nostri occhi, le acque marine alternano note di verde e lingue di azzurro, tendendo a diventare trasparenti sotto la linea del bagnasciuga.
E dire che questo scenario può essere contemplato anche sotto il capanno di una sala massaggi, o seduti a tavola davanti a uno spettacolare piatto di pesce guarnito da altre espressioni cross-over della cucina creola, prima di tradursi in un tuffo dentro le sospirate acque. Che la vacanza abbia inizio!