Se sei appassionato di stelle e costellazioni e stai pianificando una vacanza negli Stati Uniti, qui la natura sembra avere una speciale concentrazione di magia proprio nell’area dello Stretto di Mackinac.

Questo braccio d’acqua dolce è tagliato dall’omonimo spettacolare ponte sospeso per una lunghezza di più di otto km, e separa due dei cinque Grandi Laghi americani distribuiti fra i territori canadese e statunitense: il lago di Michigan e il lago di Huron; e proprio nei confini di quest’ultimo – a poca distanza dallo stretto – giace l’incantevole Isola di Mackinac.

Sbarcare su quest’isoletta con un’area di poco più di 11 km2 e un perimetro di appena 13 km non significa solo lasciarsi alle spalle la vicina terraferma, ma con lei anche tutto ciò che siamo capaci di collegare a una vita frenetica nel XXI secolo.

Ad accogliere il visitatore, per portarlo in hotel, ecco una carrozza in stile vittoriano sulla quale caricare i bagagli.

È proprio così che si annuncia il soggiorno su questo lembo di terra in cui il prevalente sottofondo di suoni è costituito dai campanelli delle numerose biciclette e dallo scalpiccìo degli zoccoli di robusti e floridi dei cavalli da traino, il cui aspetto lascia anche capire quanto qui questi equini siano amati e curati.

Le automobili sono bandite sull’isola di Mackinac; che diventa così capolinea non solo di una distanza percorsa nello spazio, ma anche di un viaggio indietro nel tempo. E sono proprio le vestigia di un passato che si stratifica in epoche diverse ad avviare un dialogo con questo territorio entro una rilassante cornice ambientale di rigenerazione del corpo e dello spirito.

La storia di Mackinac

Fino alla metà del 1600, l’sola di Mackinac era rimasta acquisita ai territori controllati dalla popolazione indigena nota come popolo Anishinaabe.

Da accurate ricostruzioni storiche, si ritiene che queste genti visitassero l’isola per dedicarsi alla pesca durante i mesi estivi, ma anche per coltivare rituali di aggregazione sociale che culminavano nella consacrazione di questo suolo alle loro cerimonie funebri.

Il nome attuale di “Mackinac” deriverebbe dalla lingua originaria degli Anishinaabe, col significato di “Grande Tartaruga”; ma non sarebbe ancora chiaro se con riferimento alla forma dell’isola o ad un grande spirito animisticamente adorato da questi antichi abitanti.

Dopo la colonizzazione europea, l’isola divenne uno snodo nevralgico per le rotte del fiorente commercio di pellicce fra i laghi Michigan e Huron.

Nel 1780 la Corona Britannica costruì il Fort Mackinac, durante la Guerra di Indipendenza Americana, e oggi questa struttura costituisce uno dei luoghi simbolo dell’isola da visitare; con accurate ricostruzioni ambientali, con la meraviglia di un panorama godibile da posizione rialzata, e senza dimenticare la possibilità di imbattersi in rievocazioni storiche in costume messe in scena nel sito.

Questo fortino avrebbe avuto un ruolo anche in successive vicende belliche ma, per buona parte dell’800, l’isola restò notevole soprattutto per il commercio di pellicce e per la fiorente pesca.

Fu solo con la fine della Guerra Civile Americana che ebbe inizio la storia di Mackinac come destinazione turistica, per una popolazione americana già a quei tempi desiderosa di fuga dalle città congestionate durante i mesi estivi.

IL Grand Hotel di Mackinac

La necessità di preservare a tutti i costi la natura dell’isola emerse così già nel 1898, anno in cui fu vietato su tutto il suo territorio l’uso delle “carrozze senza cavalli” – nome col quale si definivano all’epoca le prime rudimentali automobili.

Ed è proprio un contesto del genere a fare da sfondo all’ingresso in carrozza degli ospiti nel Grand Hotel di Mackinac, che qui sull’isola non ha bisogno di altri appellativi per qualificarsi come una vera e propria reggia del gran lusso.

Si mette piede in questa sontuosa e imponente struttura in stile Gilded Age esattamente con la sensazione di fare il proprio ingresso in un palazzo reale.

L’articolazione dell’edificio in un complesso di negozi, ristoranti, bar, aree ricreative, punti panoramici, giardini – il tutto coronato dall’inestimabile prestigio storico e artistico di un’architettura risalente al 1887 – fa del Grand Hotel un autonomo oggetto turistico anche da parte di visitatori che qui non alloggiano, con la previsione di precisi orari per le visite alle zone aperte anche al pubblico esterno.

Nell’ottica di un periodo di relax da trascorrere a Mackinac, la vastità dei servizi offerti dal Grand Hotel – del tutto immerso in un’incantevole natura boscosa e lacustre – basterebbe già di per sé a riempire una giornata: si va da una vasta area di shopping interna al palazzo, a un raffinato rituale del tè pomeridiano in uno dei grandi saloni, ai vari trattamenti di bellezza e di benessere nell’area SPA, ai servizi di mixology presso i numerosi bar interni, con la possibilità di ascoltare musica dal vivo eseguita da svariate band e orchestre che si alternano lungo tutto l’arco della giornata!

Negli spazi esterni al palazzo sono disponibili una vasta e articolata piscina, deliziosi giardini e i giochi da prato delle bocce e del croquet proprio a valle dello spettacolare porticato panoramico dell’hotel.

Le altre attrazioni di Mackinac

Per la godibilità del territorio, il clima più mite è disponibile dalla metà di maggio alla metà di ottobre, con la suggestiva opzione dei cangianti colori autunnali dei boschi nei mesi successivi all’estate.

Sull’isola ci si può muovere in bicicletta (il casco non è obbligatorio), in carrozza o anche a piedi.

Per assaporare meglio le epoche trascorse che ancora impregnano di sé questa terra, è possibile visitare il Mackinac Art Museum o entrare nella Biddle House in cui figuranti in costume ricostruiscono in favore dei visitatori la storia di una famiglia del luogo che abitò in quella dimora negli anni ’30 dell’800.

Passeggiare in centro in città – in una pacata atmosfera priva di rumori molesti – permette di scoprire graziosi negozi, molteplici bar e punti di ristoro.

Tra questi, occorre non dimenticare di visitare le celebri manifatture di cioccolato artigianale dell’isola di Mackinac in cui è possibile non solo acquistare diversi prodotti a tema, ma anche osservare dal vivo i sapienti gesti dei maestri cioccolatieri locali.

Visto che ci si trova in zona, può essere il caso di non perdere una straordinaria occasione di visita in un’area poco distante dall’isola, per raggiungere la quale basta percorrere un breve tratto di lago fino a sbarcare sulla Penisola Inferiore dello stato del Michigan.

Un paradiso per gli amanti delle volte stellate

Ma perché abbandonare per un giorno una reggia da fiaba su di un’isola incantata? Il motivo sta nel fatto che questa “fuga” andrebbe in realtà programmata per trascorrere fuori la notte.

Toccando la terraferma a Mackinaw City, si entra infatti rapidamente nel territorio dell’Headlands Park, un’area naturale di più di 2 km quadrati protetta contro l’inquinamento del cielo notturno da parte della luce artificiale grazie a un’ordinanza emessa dalla locale contea.

Per di più, il parco ha ricevuto una speciale designazione – per l’alta qualità del suo cielo di notte – da parte della prestigiosa organizzazione no profit statunitense International Dark-Sky Association.

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Questa foresta, incontaminata nelle sue specie vegetali e pullulante di fauna selvatica, è inondata così dalla luce di una incredibile volta stellata dopo il tramonto del sole; e si offre quindi per alcune delle migliori osservazioni possibili al mondo degli oggetti celesti.

Cuore del parco è il Waterfront Event Center – una struttura aperta al pubblico dal 2017 – dotato di una propria torre di osservazione astronomica ricoperta da cupola. Il centro è attrezzato con sala conferenza, aree ristorazione, servizi igienici e si presta ad offrire una confortevole permanenza per eventi di vario tipo.

Questo gradevole edificio, il cui tetto è ricoperto da un prato mimetico da cui affiorano diversi oblò a cupola, è sede d’estate di interessanti sessioni di osservazione del cielo a cura di una locale associazione di esperti e appassionati: il Northern Michigan Astronomy Club, che si avvale dei propri docenti e della propria batteria di telescopi portatili ad alta intensità.

L’osservazione della Via Lattea in piena estate, della costellazione di Orione, dei pianeti e di una messe di altri oggetti astronomici dentro e fuori la nostra galassia potrebbe essere coronata da un altro spettacolare fenomeno a cavallo fra astronomia e meteorologia: l’aurora boreale.

Avvistabili anche a latitudini insolitamente più meridionali delle aree polari in senso stretto, gli archi colorati di luce aurorale riescono a beneficiare della loro spettacolare presenza proprio quest’area del Michigan.

Il fenomeno dipende dall’impatto dei “venti solari” (in questo caso si tratta di elettroni) con la ionosfera terrestre, insieme a complesse dinamiche di interazione di queste particelle col campo magnetico del nostro pianeta.

Dopo una notte trascorsa nel parco, con tutti i comfort necessari presso il Waterfront Event Center, si può prendere il primo traghetto disponibile al mattino per rientrare nella propria reggia sull’isola di Mackinac e proseguire in tutto relax questa vacanza negli Stati Uniti.

E cosa importa se ci si sentirà assonnati per il resto del giorno, dopo una notte di intense osservazioni del cielo?

Le mille coccole, che il Grand Hotel saprà offrire nelle ore a seguire, renderanno ancora più magico il ricordo dell’esperienza notturna in un continuo rimando di benessere dall’isola alla memoria ancora fresca delle stelle messe in fuga dal sole.

Una vacanza negli Stati Uniti come questa, fuori dalle solite rotte turistiche, è davvero unica e resterà indelebilmente impressa nei tuoi ricordi.