Un viaggio in Colombia tra siti archeologici, cultura e tradizione
Malgrado la generale tendenza a considerare il Mar dei Caraibi come un contesto squisitamente insulare, la costa settentrionale della Colombia appartiene a pieno titolo , col suo patrimonio storico di colorate città coloniali, le sue spiagge paradisiache e i suoi panorami mozzafiato, all’area caraibica.
Spaziando dal Golfo di Urabà (prossimo al confine con Panama) fino al Golfo del Venezuela, questa fascia costiera continentale sfodera una varietà di ecosistemi che vanno dalla giungla tropicale al deserto, e fino a una catena montuosa costiera unica nel suo genere.
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La Penisola della Guajira
La cittadina di Riohacha è uno dei più classici punti di accesso al Mar dei Caraibi. Si trova ai limiti di un’ampia area desertica che, espandendosi in direzione nord-est, dà luogo alla Penisola di La Guajira: la provincia più settentrionale del Paese.
Situata sul Fiume Ranchería, e fondata nel 1545, la città offre oggi al visitatore un ideale accesso anche alla cultura dell’etnia amerinda dei Wayuu.
Questo popolo dalle origini fiere e indomite lascia qui scoprire molto più della sua cultura, dalla religione degli avi, ai villaggi, alle danze e musiche, rispetto ai pur pregevoli articoli di artigianato, fra cui spiccano appariscenti tessuti e borse colorate.
È proprio a Riohacha che lo scrittore e premio Nobel colombiano Gabriel García Márquez(1927–2014) trascorse la sua infanzia insieme ai nonni materni.
Figlio di una chiaroveggente, “Gabo” (il suo celebre soprannome) ebbe modo di immergersi nel complesso delle fiabe e leggende locali grazie proprio alla nonna materna.
Si avverte forte da questa città il richiamo escursionistico in direzione della Penisola di La Guajira, dove si possono toccare diversi punti notevoli in compagnia di esperte guide.
Cabo de la Vela
Il forte contrasto fra deserto e mare è una delle particolarità della zona, che può sperimentarsi innanzitutto puntando su una delle meraviglie naturali della Colombia: Cabo de la Vela.
Al termine di un suggestivo trasferimento, si raggiunge una paradisiaca spiaggia che fa da contrasto a un’arida natura desertica, mentre si offre alla vista un incredibile scenario al tramonto.
Ma sono diversi i tragitti che si possono seguire per arrivare a questa meta, privilegiando percorsi con maggiori opportunità di avvistare fenicotteri e varie specie di uccelli oppure incontrando Las Salinas de Manaure, dove appuntite collinette di sale emergono dall’arido suolo allineate per righe e colonne di fronte al mare.
Non manca il continuo contatto col popolo Wayuu; e sono proprio i loro tipici villaggi rurali, le rancherías, a offrire occasioni per sostare, rifocillarsi e pernottare.
Pilón de Azúcar
Nei pressi di Cabo de la Vela si incontra il selvaggio scenario della Pilón de Azúcar Beach, dove un territorio decisamente desertico arriva a toccare la costa producendo l’incredibile contrasto di una sabbia bruciata di rosso, arancio e giallo che sparisce sotto la superficie turchese delle acque marine.
Rocce brune punteggiano questo tratto costiero, mentre l’occhio stima difficile il traguardo del quasi piramidale Pilón de Azúcar.
Questa cima si raggiunge invece facilmente in 15 minuti, per osservare una statua votiva eretta sulla sommità nel 1938 da pescatori di perle spagnoli; e per allungare lo sguardo in direzione di un impressionante panorama caraibico.
Può costare qualche fatica in più l’ulteriore escursione lungo la penisola in 4×4, ma con la ricompensa di raggiungere una delle località geograficamente più significative: il punto più settentrionale dell’intero Continente Sudamericano.
Punta Gallinas
Qui a Punta Gallinas prosegue l’incanto di una costa che si può godere sia con escursioni in auto sia in barca, mentre dune di sabbia riportano un aspro deserto a baciare le acque del mare.
Su tutto aleggia la presenza della cultura Wayuu nei remoti villaggi che costituiscono gli unici insediamenti di questa zona.
I parchi naturali
Macuira National Natural Park
Nell’estremità orientale della penisola si trovala riserva naturale e culturale del Macuira National Natural Park, che offre non solo protezione a diverse specie di flora e fauna entro diversi ecosistemi, ma costituisce anche uno dei patrimoni della cultura indigena Wayuu; i cui esponenti sono direttamente coinvolti nella cura del parco e ben disponibili a illustrare ai turisti i miti che raccontano la loro cosmogonia.
L’osservazione di esemplari fra le 100 specie animali di uccelli qui riconoscibili è una delle esperienze più ambite, come pure l’avvistamento di cervi e gattopardi tra i diversi mammiferi. Molto affascinante è la scoperta di sorgenti di acqua purissima nella foresta, spesso nella forma di cascate.
Ma il territorio può mutare bruscamente, se i piedi scivolano nella sabbia di una duna o se si contempla uno squarcio panoramico da una brulla cima, prima che un tratto di deserto si unisca ancora alla riva del mare.
Rientrando a Riohacha per completare il tour della Penisola di La Guajira, questa volta in direzione ovest, si raggiunge la località di Buritaca, alla foce dell’omonimo fiume, cambiando decisamente zona in favore di un territorio costiero dominato fitto della giungla della foresta amazzonica.
Tayrona National Park
Una delle principali attrazioni nelle vicinanze è il Tayrona National Park, che offre una lussureggiante foresta tropicale letteralmente brulicante di scimmie, uccelli e insetti.
Questo ambiente risulta intriso di una dimensione estetica vagamente preistorica che non tarda ad evocare nella fantasia di chi osserva un cinematografico “Jurassic Park”; con la crescente tentazione di assimilare gli svariati macigni tondeggianti che si ripresentano allo sguardo a sempre più credibili uova di dinosauro!
Il parco è anche sede di alcune fra le più celebrate spiagge dell’intero Sudamerica in cui poter sostare per concedersi nuotate e bagni di sole, con la sola avvertenza di fare attenzione ai divieti vigenti in certe zone protette.
Canaveral, Castilletes, Arrecifes e La Piscina sono i nomi delle spiagge liberamente accessibili ma, osservando una foto di Cabo San Juan, può sembrare di trovarsi davanti a un vero e proprio fotomontaggio: questo tratto costiero curvo sembra infatti collocato davanti a un gigantesco specchio che lo riflette.
Trovarsi sul posto aiuta invece a comprendere che è tutto reale: si tratta di una incredibile spiaggia duale, configurata proprio così dai capricci concordati fra terra e mare.
Partendo da qui, un sentiero da affrontare non proprio alla leggera consente di raggiungere il sito archeologico di Pueblito, che accoglie le rovine di una città antica di qualche millennio dell’ormai estinto popolo Tayrona.
Questa civiltà fu spazzata via dalle pressioni dei colonizzatori spagnoli intorno al 1600, ma l’attuale tribù dei Kogi ne rappresenta la discendenza; e ne tramanda la cultura custodendo il sito e proteggendo l’area del parco.
Sierra Nevada de Santa Marta National Natural Park
Da Buritaca si raggiunge una seconda area di grande valore naturale e culturale: il Sierra Nevada de Santa Marta National Natural Park.
Questo parco sorge intorno a una catena montuosa le cui vette più elevate – Pico Cristóbal Colón e PicoSimón Bolívar – godono di alcuni singolari primati: hanno praticamente la stessa altezza (5.775 metri), sono le cime più alte della Colombia, e anche quelle più alte al mondo così vicine al mare.
Per la varietà dei suoi ecosistemi, questo parco è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO Riserva della Biosfera dal 1979.
Teyuna Archeological Park
Una specifica sezione del parco dà luogo al Teyuna Archeological Park che ospita la cosiddetta Ciudad Perdida, che si ritiene risalente all’800 d.C. e che fu riscoperta dal mondo occidentale nel 1972 ad opera di un gruppo di cacciatori di tesori.
Le tribù locali Arhuaco, Kankuamo e Wiwa sono –insieme a quella dei Kogi–le depositarie dell’antica cultura Tayrona, e hanno dichiarato di conoscere segretamente il sito già anteriormente alla riscoperta ufficiale;ma di averne celato l’esistenza per preservarlo dal rischio di profanazioni.
Visitare questo parco costa qualche fatica e può non essere impresa adatta a tutti, ma non manca chi ha riconosciuto in questa escursione una sorta di esperienza mistica dagli inattesi effetti vivificanti.
All’ombra della Sierra Nevada la città costiera di Santa Marta costituisce un’ideale base strategica da cui partire per esplorare l’area.
Fondata nel 1525, questo centro è stato il primo insediamento spagnolo in Colombia, ed è la seconda città in assoluto più antica del Sudamerica.
Fu qui che morì nel 1830 El Libertador Simón Bolívar, il protagonista dell’indipendenza della Colombia – e di altri cinque Paesi dell’America Centromeridionale – dal potere dell’Impero Spagnolo.
La città di Cartagena
Con quasi il doppio degli abitanti di Santa Marta, la città di Cartagena sorge su di un insediamento dalle origini antichissime, ed è un porto e una delle città più grandi dell’intera Colombia.
La sua straordinaria storia attraversa vorticose avventure connesse al traffico dei metalli preziosi con la Spagna nel ‘500, alle guerre coloniali, ma anche alla sua triste fortuna di fiorente mercato degli schiavi.
Cartagena è una città vibrante di vita e di straordinaria accoglienza, con i migliori ristoranti del Paese e i prodotti alimentari della più alta qualità.
Le Palenqueras di origine afro-colombiana con abiti dai colori sgargianti sono il simbolo vitale della città, mentre ondeggiano nelle piazze tenendo in equilibrio sul capo fasciato recipienti traboccanti di spettacolare frutta fresca che vendono ai passanti.
Ogni strada di Cartagena sembra concepita per un quadro o una cartolina, nei suoi colori e nei suoi dettagli.
Il Castello di San Felipe
Il Castello di San Felipe è uno dei migliori esempi di antica fortezza spagnola nelle Americhe, e le mura del centro storico accolgono ancora le postazioni dei cannoni che fecero fuoco contro il corsaro della Regina d’Inghilterra Francis Drake verso la fine del ‘500.
Cartagena è un vero crogiuolo culturale, con stridenti contrasti fra l’antico e il moderno.
Museo di Arte Moderna
Enormi grattacieli si contrappongono al borgo antico, e fa da contrappunto a una visita a chiese e a edifici storici la scoperta del Museo di Arte Moderna, con l’ulteriore imbattersi in artisti di strada.
Plaza Santo Domingo
Domina ovunque la presenza del celebre pittore e scultore colombiano Fernando Botero, come nel suo bronzo La Gorda Gertrudis: la statua di una bellezza sdraiata su un fianco che adorna la Plaza Santo Domingo.
Tra scuole di musica e di ballo, questa città promette intrattenimenti di ogni tipo, ma torna ancora la suggestione del “Gabo”.
Gabriel Garcia Marquez, autore del romanzo dalla tiratura milionaria “L’amore ai tempi del colera”, è invece qui il narratore maturo che proprio a Cartagena ambienta una fiabesca storia d’amore decisamente fuori dal comune; ma ispirata ai valori della passione, dell’ottimismo e della speranza che propiziano la scelta di questa meta anche in chiave sentimentale.
Si tratti di una fuga romantica o forse pure di una luna di miele.
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