In fondo a una vallata arida e rocciosa – la più bassa depressione del mondo – il Mar Morto costituisce una delle più grandi meraviglie del pianeta.

Con una concentrazione salina ben dieci volte (più del 30%) maggiore rispetto al livello medio degli oceani, questo ambiente apparentemente inospitale possiede tuttavia singolari attrattive da mettere a nudo.
Un certo turismo salutistico accorre qui, attratto dalle proprietà curative del clima caldo e secco, dell’acqua salata e dei fanghi prodighi di effetti benefici.
Il Mar Morto si trova in Medio Oriente, a 423 metri sotto il livello del mare in fondo alla Rift Valley della Giordania. Occupa politicamente un territorio a scavalco fra la Giordania e Israele.

Più correttamente identificabile come un lago salato, milioni di anni fa il Mar Morto era connesso al Mediterraneo dal quale finì poi separato a causa di un processo tettonico di innalzamento delle terre intermedie durato centinaia di migliaia di anni. A causa della progressiva evaporazione delle acque rimaste isolate, è così aumentata la concentrazione salina era dopo era.

Sulla base di alcune interpretazioni testuali, sulle rive del Mar Morto sorsero le città bibliche di Sodoma e Gomorra. L’intero lago ha una lunghezza di una cinquantina di chilometri, raggiungendo i 16 chilometri nel suo tratto più largo. Le sue dimensioni ne fanno una distesa d’acqua vasta circa il doppio del Lago di Garda. Lungo le sue rive il colpo d’occhio è sempre appagante, perché le montagne circostanti sono sempre avvistabili sulla sponda opposta e, col mutare delle condizioni di luce nel corso della giornata, gli effetti cromatici si rendono continuamente suggestivi e appaganti.

Osservare questo vasto scenario lacustre dalle alture circostanti immerge il viaggiatore nell’atmosfera di un’arida desolazione quasi spettrale, e tuttavia per ciò stesso evocatrice di gran fascino. Alture ondulate, fratture di canyon, una caligine che – passata l’alba – vela l’orizzonte di abbagliante mistero uniscono quell’elemento psicologico di attrazione connesso al deserto a caratteristiche del tutto particolari riscontrabili in questo litorale lacustre.

Esplorando la costa, tutto un avvicendarsi di sabbia, rocce ed aree fangose possono suggerire un accesso ostico alle acque del Mar Morto. Eppure, l’indole mutevole della linea del bagnasciuga offre spesso anche la candida visione di ricche concrezioni di sale che sembrano atteggiarsi a una surreale banchisa polare su cui passeggiare appena sopra il pelo dell’acqua. Altre volte il sale si aggruma come a fornire l’idea di una barriera corallina nel mezzo di acque trasparenti e pulitissime.
Il nome di Mar Morto non deve infatti lasciar temere il rischio di effetti maleodoranti. La concentrazione salina che qui si registra impedisce la presenza di pesci e di qualunque forma di vita in acqua, se non quella di particolari microorganismi che sono stati individuati in epoche non troppo remote.

Il bagno in queste acque lascia quindi una sensazione di assoluto pulito, ma anche la sorpresa di uno straordinario effetto di galleggiamento, dovuto proprio all’eccesso di sale disciolto in acqua che produce una spinta idrostatica superiore al normale. È molto difficile nuotare in queste condizioni. Ci si ritrova tipicamente ribaltati sulla schiena in posizione semi-seduta e abbastanza estroflessi dal pelo dell’acqua: ottima condizione per leggere un buon libro stando a mollo!

Non bisogna dimenticare alcuni accorgimenti per evitare qualche inconveniente a seguito di un bagno così atipico. Sarà quindi meglio evitare tuffi: sottili cristalli di sale potrebbero creare microlesioni sulla pelle. Occorre fare molta attenzione a non far entrare acqua negli occhi, perché il bruciore durerebbe per una buona ora; e sarebbe anche meglio evitare di immergersi in presenza di piccole ferite sul corpo o se ci si fosse appena rasati.

La distribuzione dei flussi turistici nell’area del Mar Morto risulta alquanto squilibrata. Nel periodo estivo il Mar Morto è piuttosto spopolato, perché i vicini Mar Rosso e Mediterraneo riescono ad attrarre meglio la domanda di vacanze. Da ottobre a inizio primavera l’area attira molto più pubblico, soprattutto fra i viaggiatori europei in cerca di un luogo mite e attrezzato per i trattamenti termali.
Se le temperature estive oscillano fra i 35° e i 40° (con punte massime fra le più alte del globo), durante l’inverno si mantengono intorno ai 25°. Nei mesi invernali le acque salate sono inoltre ancora più sature di minerali – con i loro ioni di sodio, magnesio, bromo, potassio e calcio che svolgono un importante ruolo nell’organismo umano. Questa stagione appare quindi la più attraente. La depressione del Mar Morto offre inoltre un basso livello di radiazione ultravioletta insieme ad una maggior concentrazione di ossigeno nell’aria.

Efficacissime nel trattare disturbi dermatologici come psoriasi ed eczemi, le acque del Mar Morto fanno della pelle la maggior beneficiaria dei suoi effetti medicamentosi. Il sale è inoltre raccolto da una fiorente industria locale e distribuito in tutto il mondo per essere incluso in svariati prodotti di bellezza e rimedi naturali. Anche i fanghi estratti dalle acque, ricchissimi di oligoelementi, sono usati intensamente in diversi trattamenti specifici nelle aree termali e di benessere della locale hotellerie; per donare infine una consistenza morbida e setosa della pelle al tatto.

Le particolari condizioni storico-geologiche che hanno determinato la specificità del Mar Morto, ne rendono tuttavia anche precarie le future sorti. L’attuale processo di evaporazione delle acque non viene purtroppo compensato dagli apporti del suo principale immissario, il fiume Giordano, né di pochi altri e più aridi corsi d’acqua. Si è arrivati a prospettare un rischio di scomparsa del Mar Morto addirittura nel giro di mezzo secolo, se è vero che il lago ha perso ben 25 metri di profondità strappati dalla costa negli ultimi 40 anni, come mai accaduto prima.

È in pieno territorio israeliano che si trova il Milos Dead Sea Hotel. Si tratta di una sistemazione che coniuga un’ottima offerta di trattamenti termali a tema col contesto con una predilezione per la cucina greca; con tanto di selezione di distillati d’ouzo. Il lusso si manifesta con pochi fronzoli, ma i dettagli nell’offerta del benessere parlano da soli; dalla piscina solforosa alla declinazione delle saune a disposizione: la secca, l’umida e il bagno turco.

A breve distanza da questa prima struttura (solo un chilometro più a sud lungo il litorale), si trova l’Isrotel Dead Sea Hotel, monumentale complesso punteggiato da grandi palme, dotato di una piscina “oceanica”, di una curata spiaggia privata, di una bella articolazione d’interni e di una ragguardevole offerta benessere – comprendente dozzine di trattamenti per il corpo e per la bellezza. L’offerta gastronomica si concede anche il vezzo di una Ranch House con succulente carni selezionate dal Nebraska.

Siamo adesso agli antipodi del litorale: tutto a nord e sul versante orientale, in territorio giordano. Qui ci si presenta il Kempinski Hotel Ishtar Dead Sea, un impianto dall’eleganza molto sobria, che punta su di un’architettura mimetica, ma non priva di espressioni solenni nelle sue ampie sale, nelle sue vaste piscine, nei suoi marmi e nella scelta di certi colpi d’occhio distribuiti fra le sue 345 stanze, suite e “ville reali”. I trattamenti di bellezza sono accurati e l’offerta gastronomica è variegata, con notevole cura per la freschezza delle materie prime, e con una inclinazione verso la cucina italiana.

A pochi minuti di cammino, sempre in questo lembo di territorio giordano, si apre ai nostri occhi il Mövenpick Resort & Spa Dead Sea, un impianto che si atteggia a villaggio arabo di lusso. Con un’offerta dei servizi tipici dell’area sempre ad altissimo livello, questa struttura è particolarmente rinomata per la sua efficienza e versatilità nell’organizzazione di eventi e per la sua quantità e qualità di bar e ristoranti (una decina in tutto) sempre aggiornati all’ultima moda. I colori degli arredi dai toni caldi e un’eleganza dal gusto etnico comunicano accoglienza in ogni angolo dell’ampio complesso.

Una sistemazione più atipica e molto più sorprendente è quella offerta dal Ma’in hot springs resort & Spa, sempre sul versante giordano e a una ventina di chilometri più a sud dei due precedenti hotel. In questo caso, una struttura dal sapore di una cittadella si presenta agli occhi del viaggiatore, arroccata e incassata fra le rocce (qui siamo ad “appena” 264 metri sotto il livello del mare) a rispettosa distanza dal Mar Morto: solo 15 minuti d’auto.
Dalle camere e le suite fino ai suoi bar e ristoranti, l’eleganza e il calore degli arredi etnici completano il quadro.

Ma il colpo di scena di questo hotel è la disponibilità di una sorgente termale naturale di acqua calda (dai 45° ai 60°) che si traduce in una spettacolare cascata a incoronare l’hotel: circostanza che permette di vantare la migliore offerta SPA del Mar Morto, in uno scenario che – fra rocce isolate e apparizioni di macchie verdi – offre senz’altro appagamento di relax e quiete in un’ambientazione remota e silenziosa.