A nord dell’arcipelago del Dodecaneso giace la piccola isola di Patmos, ampia soli 34 km².
L’isola di Parmos si presenta rocciosa, dalla modesta altitudine, e si caratterizza per un andamento irregolarmente ondulato del territorio, condizionato da due stretti istmi che lo articolano in tre blocchi quasi discontinui.
Al contrario di altre isole greche dove c’è più affollamanto turistico qui domina un senso di pace sulle sue incontaminate spiagge affacciate di fronte a uno scintillante Mar Egeo, e anche dalle sue panoramiche colline macchiate di verde.
Le origini di Patmos non sono immuni al mito greco, che vuole l’isola un tempo relegata sul fondo del mare.
La sua emersione dalle acque fu dovuta alla volontà di Zeus, ma solo come esito di un complesso intreccio di intenzioni divine manifestate da Selene, Apollo e soprattutto Artemide. La Dea della caccia era infatti nella Grecia antica al centro di radicati culti in tutta l’area fra il Dodecaneso e la costa anatolica.
Ma a Patmos il senso del divino si declina soprattutto in chiave cristiana, dal momento che la tradizione attribuisce all’apostolo Giovanni la scrittura del Libro della Rivelazione proprio in una caverna qui presente e oggetto di pellegrinaggi dei fedeli da tutto il mondo.
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La Grotta dell’Apocalisse e il Monastero
La Grotta dell’Apocalisse, in cui l’evangelista avrebbe ricevuto le sue estatiche visioni, è ubicata fra le due principali cittadine dell’isola di Chora e Skala; è da quasi 2000 anni un luogo di culto, ed è inserita dal 1999 nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Questa visita può costituire un’esperienza interessante a prescindere dalla fede, per via di quell’inspiegabile fenomeno di saturazione energetica che talvolta si percepisce in più di un luogo ritenuto sacro.
All’antro è affiancato un santuario imbiancato su cui torreggiano campane, e da cui si gode un panorama mozzafiato in grado di restituire a chiunque un paradisiaco senso di pace e di armonia.
A circa mezz’ora di cammino dalla grotta, in direzione Chora, si raggiunge l’imponente Monastero di S. Giovanni risalente al 1088. Questa massiccia struttura bizantina si staglia in posizione rialzata su di un tipico raggruppamento di case bianche, e colpisce innanzitutto per un impatto estetico più da fortezza militare che non da luogo di preghiera.
Gli esterni catturano l’attenzione per i cortili e i chiostri fioriti – che si schiudono nei loro colori attraversando solenni arcate di pietra – e per le torri campanarie, avvicinandosi alle quali si raggiungono spettacolari punti di osservazione.
All’interno della chiesa – con pianta a croce greca e cupola centrale – è presente una sfarzosa parete divisoria decorata con icone, e alcuni affreschi. Negli ambienti del monastero è spettacolare anche la biblioteca con volumi e manoscritti sacri allineati fino alla volta del soffitto.
Tutta questa vocazione decisamente mistica di Patmos non rende tuttavia l’isola aliena da una singolare vivacità artistica e culturale rinvenibile negli svariati festival che affollano il suo calendario.
La maggior parte di questi eventi trova ancora un’ispirazione di tipo spirituale, ma sono sempre previsti ampi momenti dedicati a danze, cibi e bevande tradizionali. È proprio la sensazione di “ritiro dal mondo” propiziata da questo lembo d’Egeo a farne infatti la sede privilegiata di manifestazioni dedicate alla musica e al cinema d’autore; e i balli folcloristici danno anche luogoa preziose occasioni per osservare sgargianti costumi tradizionali.
Chora e Skala
Il soggiorno a Patmos può non essere affatto rinunciatario di vibranti momenti di coinvolgimento vitalistico in una cittadina come Chora, che si accende euforica ogni sera d’estate dalla sua piazza principale fin nelle taverne che si annidano nei suoi suggestivi vicoli.
Il vicino centro di Skala, che è anche il porto principale dell’isola, pullula di negozi, bar e ristorantini in cui è sempre un’emozione assaporare piatti di pesce fresco o addentare i tradizionali spiedini souvlaki di carne e verdure grigliate.
Non è un caso che diverse celebrità in campo artistico raggiungano la meta di un agognato rifugio proprio da queste parti, alla ricerca di fecondi momenti di tranquillità e di ispirazione.
Trekking
A Patmos si possono praticare fra le più suggestive passeggiate escursionistiche dell’Egeo.
Un’ampia rete di sentieri serpeggia in mezzo ai cespugli attraverso tutta l’isola, le cui dimensioni relativamente modeste invogliano a scoprirla a piedi.
Il territorio movimentato, le tipiche dimore biancheggianti, l’imprevedibile e frastagliata linea costiera, l’apparizione di riparate chiesette e di inattese grotte donano alle passeggiate un culmine di emozione e di rilassamento.
Una delle scoperte più interessanti è quella di tre incantevoli mulini a vento di pietra risalenti al 1500, che ancora oggi contribuiscono alla macinazione di farine organiche usate non solo nel locale pane da assaggiare sull’isola, ma anche nella preparazione dell’imperdibile spanakopita: una torta salata tradizionale con ripieno di spinaci, feta, cipolle novelle, uova e aromi, fra i quali primeggia l’aneto. Il tutto è avvolto in strati di pasta fillo, e condito con olio d’oliva.
Nei mulini si può anche osservare la macinazione, e se ne può ripercorrere la storia nel museo a loro annesso.
In un’isola come Patmos, priva di aeroporto – e quindi defilata rispetto alle più affollate destinazioni turistiche – la percezione di una natura intatta e incontaminata tocca un apice percepibile in misura davvero toccante.
Le spiagge di Patmos si possono raggiungere programmando trasferimenti in auto a noleggio, in scooter, in bicicletta; ma anche improvvisando una pausa durante le ore più calde di una rilassante passeggiata.
Ovunque i colori sono incredibili, e l’ambiente è di una bellezza toccante. Bisogna solo scegliere fra destinazioni più facili da raggiungere e più ricche di servizi – come quelle che si trovano nei pressi di Skala – e quelle più isolate e spartane che si trovano invece a una distanza di 5-10 chilometri dall’area più urbanizzata al centro dell’isola.
In questo secondo caso, l’apparizione di una natura ancor più remota e primordiale si unisce a un indecifrabile fascino che lascia ammutoliti.
Possono citarsi la verdeggiante spiaggia di Agriolivado – incuneata in una baia dalle calmissime acque trasparenti maculate d’azzurro e di blu, a 3 km da Skala – oppure Livadi Geranou – dolcemente ventilata, perché protetta dalle suggestive lingue dei promontori circostanti, ombreggiata dai suoi alberi e specchiata in acque cristalline. Ma sono circa una quindicina le spiagge più rinomate lungo il prezioso perimetro costiero di Patmos.
Resort di lusso a Patmos
Affacciato sulla Baia di Grikos, l’hotel Patmos Aktis Suites & Spa si avvale di una collocazione entro un vero e proprio microcosmo ambientale che si articola su questo tratto di costa.
Tutto il golfo sarebbe da percorrere in barca alla ricerca di angoli incantevoli, tra il capriccioso andamento del perimetro che lo cinge, rocce e grotte che hanno attirato qui più di un eremita, rilievi costieri digradanti, l’apparizione di vigneti a terra, un villaggio di pescatori, e perfino un lago salato che improvvisamente dona al contesto un’insondabile declinazione esotica.
La superficie delle acque marine ha qui il calibro di un trasparente mosaico, appena increspato dal vento, chelascia toccare i fondali con un dito.
Bellezza e misticismo si trasferiscono da questo ambiente intorno all’hotel ai suoi ariosi spazi interni accesi da toni di bianco, in cui uno stile geometricamente minimalistico è sapientemente ibridato con inserzione di arredi e movimenti di gusto etnico.
Organizzati complessivamente su sette classi, fra camere e suite, i 56 spaziosi alloggi godono tutti di veranda esterna privata, accessori eleganti e arredamento contemporaneo.
Tra i servizi si ritrovano un’ampia piscina esterna, un centro benessere che offre singolari trattamenti di bellezza – con tecniche di massaggio che si fanno risalire a Ippocrate in persona – e una spettacolare piscina interna in granito.
La gastronomia a Patmos
L’offerta gastronomica nell’isola di Patmos prende le mosse dalla Taverna Plefsis – proprio in riva al mare, e comodissima durante una giornata in spiaggia – molto rinomata su tutta l’isola per la varietà del menu e per la freschezza dei suoi prodotti.
Anche il Bar Theion offre un piacevole comfort in prossimità del mare, fra gustosi snack e accuratissimi cocktail.
Il ristorante principale dell’hotel offre una scenografica ambientazione che dà sulla baia, e una cucina pluripremiata che lascia il segno a partire dalla memorabile prima colazione.
Lo chef dell’Apocalypsis prepara con viva passione piatti della tradizione greca, ma è apertissimo a sorprendenti rivisitazioni creative che raccolgono influssi da tutto il mondo.
Gli imperativi da cui qui non ci si scosta sono la freschezza assoluta dei prodotti e l’impegno a portare avanti la sperimentazione anno dopo anno.
Sorge il sospetto che questo tempio del gusto abbia di apocalittico solo il nome, perché tutto il resto si presenta al palato decisamente paradisiaco.