San Pedro de Casta è un villaggio peruviano a 90 chilometri da Lima, che non potrete mancare nel vostro prossimo viaggio in Perù.
Un viaggio in Perù non può prescindere da una visita a un sito archeologico che testimonia la vita delle antiche civiltà sudamericane. San Pedro è uno di questi ed è collocato ai piedi dell’altopiano di Marcahuasi dal quale è separato da un sentiero sterrato di quattro chilometri.
Arrivati in cima al sentiero in alta quota, si apre una visione decisamente spettacolare in un contesto di natura incontaminata: una distesa di rocce granitiche, su di un’area complessiva di 3 km quadrati, con una suggestiva morfologia che offre con insistenza agli occhi dell’osservatore rimandi zoomorfi e antropomorfi.
Percepibili con effetto variabile, a seconda delle condizioni di luce (solare e lunare), le forme sono mediamente toccanti, e può recare con sé un barlume di commozione il momento in cui l’occhio riesce a cogliere l’interezza di una data geometria della roccia e a trasmettere al cervello l’immagine ora di un volto umano, ora di un animale esotico o addirittura di un’antica divinità.
La caratteristica più cruciale di queste corrispondenze morfologiche sta nella circostanza che le forme dei volti umani avvistabili nella roccia non sembrano appartenere solo alle etnie locali. Rimandano anche all’Africa, al nord Europa o al Medio Oriente asiatico. E, fra gli dei “scolpiti” nella roccia, sarebbe possibile scorgere anche divinità appartenenti al phanteon egizio!
Ecco i nomi che sono stati attribuiti ad alcune fra le formazioni più suggestive del sito, che talvolta sembrano alludere anche a strutture architettoniche artificiali: il monumento all’umanità; il profeta; la sfinge; la colomba; l’alchimista (profilo di un uomo che si nasconde); la valle dei sigilli; l’anfiteatro; la fortezza; il rospo; la tartaruga; la dea Thueris; l’elmo di Dio; il santuario.
Secondo la versione ufficiale, questo “effetto morfologico” delle rocce di Marcahuasi sarebbe dovuto a un fenomeno naturale di erosione geologica. Una catena di fortuite coincidenze, e la particolare potenza immaginativa di certi visitatori del sito, avrebbero poi prodotto tutte le altre conseguenze.
Una visita a Marcahuasi, durante il vostro viaggio in Sudamerica, costituisce una straordinaria esperienza escursionistica in uno dei luoghi più singolari del mondo. Già a partire dal trasferimento da San Pedro de Casta verso l’altopiano, si può godere il panorama compiendo del sano esercizio fisico. Per chi dovesse temere un eccessivo affaticamento nel percorrere a piedi quattro chilometri verso i 4.000 metri di altitudine, è possibile procedere anche a dorso di mulo. Ma è proprio l’intero altopiano che si può poi visitare con l’aiuto del mulo o anche a cavallo. Bisogna far bene attenzione a proteggersi dai raggi solari molto forti durante il giorno a quell’altitudine.
A Marcahuasi si trovano anche dei resti risalenti a una civiltà preincaica in vari stadi di rovina che, secondo l’archeologo Julio César Tello, appartengono alla cultura Wanca. Questa civiltà fu poi assoggettata all’impero Inca di cui finì col diventare vassalla, salvo poi recuperare qualche grado di autonomia con l’arrivo degli spagnoli.
Il villaggio di San Pedro offre anche un piccolo museo dedicato ai ritrovamenti effettuati in zona e alla storia locale. Visitatelo durante questo viaggio in Sud America.
Per non volersi privare di troppe comodità, una valida opzione potrebbe essere quella di un’escursione in giornata a partire dalla capitale Lima. Organizzando un trasferimento privato dal proprio hotel, occorrono circa tre ore per percorrere i 90 chilometri che separano San Pedro dalla capitale.
Non va trascurato che la maggior parte dei visitatori di Marcahuasi opta per un soggiorno prolungato praticando il campeggio proprio in cima all’altopiano, per concedersi così un’esperienza più integrale del sito. La visita in giornata può sembrare una limitazione, in questo senso, ma occorre calcolarne i vantaggi alternativi. Dal momento che il gran flusso dei visitatori dediti al campeggio arriva a San Pedro all’ora di pranzo, per poi iniziare il cammino verso l’altopiano nel primo pomeriggio, il visitatore in giornata potrebbe arrivare al villaggio a metà mattinata, incamminarsi subito verso l’altopiano su di un sentiero molto più libero, e celebrare l’arrivo alla meta con una colazione al sacco, prima di proseguire la visita per le successive 2 o 3 ore.
I tempi del trasferimento in vettura potrebbero, d’altra parte, essere impiegati anche per soddisfare qualche curiosità in più sullo studioso che più di tutti ha divulgato nel mondo il fascino dell’altopiano di Marcahuasi.
Daniel Ruzo (1900–1992), peruviano di Lima, iniziò la carriera di avvocato ma, a partire dal 1927, cominciò a dedicarsi a studi esoterici, partecipando a gruppi di seguaci del mistico greco-armeno Georges Ivanovič Gurdjieff. Inizialmente appassionatosi alle tecniche divinatorie, Ruzo comprese che la chiave del futuro dell’uomo risiedeva nel suo passato e, di qui, cominciò a dedicarsi a studi sempre più approfonditi sulla preistoria e sull’archeologia.
Daniel Ruzo elaborò una teoria alternativa e così, a partire dal 1952, lo studioso cominciò a recarsi regolarmente a Marcahuasi per un periodo complessivo di una ventina d’anni. Attraverso soggiorni, rilievi, fotografie, appunti dettagliati, Ruzo giunse a scrivere nel 1974 un libro – Marcahuasi: la historia fantástica de un descubrimiento.
In quest’opera l’autore ipotizzava l’esistenza di una antichissima civiltà – antidiluviana e superstite della civiltà Atlantidea – che lui chiamò Masma, capace di produrre una forma d’arte “organica”; di utilizzare cioè le rocce naturali elaborando direttamente sopra di esse gli altorilievi più disparati ed evitando di alterarle il più possibile. La civiltà Masma avrebbe, secondo Ruzo, posseduto tutte le conoscenze e tutta le mitografie che si sarebbero poi sparpagliate sul globo nella fondazione delle civiltà a noi note riconosciute dalla storiografia ufficiale. Questa idea è stata poi successivamente rielaborata dalla serie televisiva “Gli antichi alieni” di History Channel che ha rivendicato la vera origine della “foresta di pietra” di Marcahuasi in un contatto primordiale fra uomini e civiltà extraterrestri.
L’establishment scientifico e culturale ha sempre sconfessato in passato Daniel Ruzo. Osteggiato anche dal governo peruviano nelle sue ricerche, lo studioso aveva finito con l’autoesiliarsi in Messico già a partire dal 1966, anche se riuscì a rivedere Marcahuasi ormai novantenne.
I migliori Hotel di Lima
Country Club Lima Hotel
Rientrare in hotel, in cui lasciar sedimentare nel relax di una serata un simile carico di suggestioni, potrebbe costituire un’esperienza perfino amplificata dalla scelta di un alloggio come il Country Club Lima Hotel, situato nel prestigioso quartiere residenziale San Isidro, a circa 20 minuti dal centro di Lima.
Articolato all’interno di edificio d’epoca risalente al 1927, l’hotel gode della qualifica ufficiale di Monumento Culturale Peruviano e riesce ad offrire agli ospiti un servizio che coniuga elevatissimi standard di comfort (fra cui SPA, palestra e accesso al Lima Golf Club) con precise suggestioni storiche – dal momento che le camere, le suite e le parti comuni della struttura sono corredate da un sapiente mix di opere d’arte classiche e peruviane. Da non trascurare la concentrazione di ben tre ristoranti presso il Country Club, notoriamente acclamati per creatività, innovazione e stile.
Myraflores Park Belmond
Se volete godervi la vita del quartiere più popolare di Lima il Myraflores è il resort che fa per voi. Dopo l’interessante ma un pò impegnativo tour di Macahuasi un pò di relax non può essere che benvenuto.
Situato in un rigoglioso giardino, il Miraflores Park è un vero santuario urbano accanto alle perle culturali della città. Potrete anche rilassarvi al suo interno alla Zest Spa dove potrete vivere un’esperienza unica a base di ingredienti nativi dell’Amazzonia peruviana. Al tramonto, godetevi una nuotata nella piscina sul tetto. Le viste sull’oceano vi lasceranno senza parole.