Guida alla visita del quartiere di Washington

Visitare il quartiere di Georgetown a Washington D.C. offre numerosi e interessanti spunti storici in un’atmosfera di generale evasione e rilassamento, che coinvolge i sensi e che può anche rapire in una poetica e trasognata dimensione fluviale.

Specialmente dopo aver conosciuto il volto più solennemente istituzionale della capitale degli Stati Uniti d’America, l’ingresso in questo suo quartiere– dall’indole così difficilmente sospettabile per il visitatore di passaggio – aggiunge una languida nota onirica che non tarda a rivelare la sua ragion d’essere in un viaggio destinato ad assecondare inclinazioni romantiche.

Un certo interesse per i fatti storici del Paese che si sta visitando può essere un valido “starter” per motivare la visita di Georgetown, ma anche una buona curiosità verso l’architettura e una certa indulgenza verso lo shopping e il buon cibo non sono moventi da trascurare.

Georgetown Waterfront Park

Si riesce a trascorrere qui con leggerezza un’intera giornata, con più di un museo a disposizione, con allettanti viali alberati che invitano al passeggio, con gli spazi verdi e ricchi di servizi del Georgetown Waterfront Park– dove l’occhio si allunga volentieri oltre le sponde del Fiume Potomac – e con l’opportunità di addentare più di una delizia per sedare un improvviso appetito.

Chesapeake and Ohio Canal

Se si ha proprio intenzione di fare un approfondito focus storico del quartiere, esistono allo scopo degli interessanti walking tour guidati della durata di un paio d’ore.

In un momento di spensierato passeggio per Georgetown, è inattesa l’apparizione di un tratto cittadino del Chesapeake and Ohio Canal, un canale di origine ottocentesca allestito per trasporti industriali – soprattutto carbone – lungo un tragitto complessivo di quasi 300 km.

Ma il quadretto che qui si apre allo sguardo è quello di un’accurata conservazione storica che cristallizza uno scenario arcaizzante, alla stregua di un’oasi di tranquillità in contrasto con la vivacità delle strade vicine.

Visitare la Georgetown University

In posizione pittoresca su di una collina che guarda il Fiume Potomac sorge l’imponente complesso della Georgetown University, annoverata fra le più prestigiose istituzioni universitarie statunitensi.

Fondata nel 1789 nel solco della tradizione gesuitica, si tratta del massimo istituto privato cattolico di alta istruzione del Paese; ma paradossalmente la maggior parte degli studenti iscritti non professa la religione cattolica.

Può essere un’interessante tappa da esplorare nelle sue articolazioni architettoniche, oltre a goderne la felice ubicazione panoramica.

Cobblestone Streets

Nel centro abitato ha un suo speciale incanto andare a caccia di curiosità architettoniche, fino a imbattersi nelle cosiddette Cobblestone Streets, in cui lunghe file di case che si affacciano su romantici giardini rivelano la loro natura di edifici storici dalle origini risalenti, in certi casi, anche ad epoca prerivoluzionaria.

Per gli amanti del cinema horror d’annata, il nostro quartiere nasconde una chicca che è possibile scoprire tanto di giorno quanto durante uno specifico “ghost tour” che si organizza in questa zona nelle ore serali.

Nei pressi del Fiume Potomac, in direzione del Georgetown Waterfront Park, si trova la ripida e angusta scalinata sulla quale si svolgono alcuni dei tragici fatti raccontati nel film del 1973, L’esorcista.

Edifici storici da visitare

Percorrere questi gradini potrebbe non essere esattamente in cima ai desideri di chiunque, ma è più che altro toccante un aspetto secondario della vicenda: arrivare sul posto e trovare, su e giù per queste scale, persone da tutto il mondo a quasi cinquant’anni dall’esordio di quella storica pellicola.

Dumbarton Oaks

Verso i limiti settentrionali di Georgetown è ubicata la villa di Dumbarton Oaks, un maestoso edificio storico in stile federale – ispirato cioè a un gusto tardo ottocentesco di recupero neoclassico dell’architettura romana antica – che ospita un museo e un istituto di ricerca.

Si tratta di una vera e propria perla della cultura locale, tra l’eclettismo dei suoi programmi, la ricchezza dei suoi ambienti interni addobbati da ricercati decori e opere d’arte, e la vastità dei suoi apprezzatissimi giardini ispirati a principi di architettura del paesaggio.

Appare singolare la scoperta di un’origine di questo centro studi legata alla ricerca sull’arte e sull’archeologia bizantina, ma che ha visto allargare successivamente il proprio campo d’azione anche alle civiltà precolombiane.

Tudor Place

Non troppo lontano da questo sito, ci si imbatte in un’altra dimora storica dalle caratteristiche museali. Tudor Place ostenta un ricorrente stile federale, ed è appartenuta ad una famiglia di discendenti dalla moglie del primo presidente degli Stati Uniti, Martha Washington.

Nella visita ai suoi interni si ripercorre uno spaccato dell’800 americano, con il coronamento degli immancabili giardini da cui si gode una invidiabile vista del Fiume Potomac.

Oak Hill Cemetery

Il terzo luogo di rilievo in quest’area nord di Georgetown è l’Oak Hill Cemetery, un cimitero monumentale risalente al 1848, che ospita una serie di personalità tutte da scoprire.

Fra i suoi monumenti, i suoi sentieri immersi in un calmo silenzio e i suoi spunti panoramici si può calpestare questo terreno osservando l’immutato scenario già guardato dagli occhi del presidente Abraham Lincoln, che pure calcò questo suolo.

Cosa e dove mangiare a Georgetown

L’offerta gastronomica di Georgetown è ben diversificata e appagante. È davvero difficile sbagliare, nel varcarele soglie di uno fra le decine di ristoranti del posto variamente declinati.

Martin’s Tavern

Martin’s Tavern è molto più di quella veste da Irish American pub con cui si presenta agli occhi del pubblico facendo sfilare i suoi monumentali e colorati piatti. Si tratta del più antico ristorante di proprietà familiare dell’intera Washington D.C., risalente al 1933.

Da Harry Truman fino George W. Bush, la taverna ha ospitato tutti i presidenti degli Stati Uniti; e proprio qui John F. Kennedy fece la sua proposta di matrimonio alla futura moglie Jacqueline.

Ristorante Filomena

Un altro must nell’esplorare i sapori di Georgetown è il Ristorante Filomena, aperto dal 1983 in prossimità del già citato C&O Canal, e annoverato fra i primi ristoranti italiani dell’intera Washington D.C..

L’esperienza di una cucina acclamata per la sua autenticità è impreziosita dalla ricerca della massima qualità degli ingredienti e dallo spettacolo della pasta fatta in casa, a vista degli avventori proprio attraverso la vetrina all’ingresso della sala; senza dimenticare un décor ambientale coloratissimo e chiassoso che, a modo suo, contribuisce a farne un’attrazione.

Anche Filomena’s è stato abitualmente frequentato dai presidenti U.S.A.George H. W. Bush, Bill Clinton e anche da quello attualmente in carica, Joe Biden.

Dove dormire nel quartiere di Georgetown

l’Hotel Ritz-Carlton è ubicato appena nell’adiacente quartiere di Foggy Bottom.

Il livello dei servizi qui offerti è impareggiabile in tutta l’area, e la sua posizione è decisamente strategica. Considerando che si trova a soli dieci minuti d’auto dalla Casa Bianca, l’hotel è pure vicinissimo al cuore di Georgetown; che può così continuare a esercitare la sua seduzione su chi ha ancora una possibilità per ritornarvi.

L’edificio dell’hotel ha attraversato una recente ristrutturazione, e offre oggi sobrie linee classiche illuminate però da più moderni colori chiari.

Le camere ampie, ben accessoriate e dall’articolata offerta declinano più decisamente verso un gusto contemporaneo e funzionale, quando non sono però i marmi a riaffacciarsi nelle sale da bagno; o altri dettagli classicheggianti a riemergere inaspettatamente altrove.

Il Ritz-Carlton gode anche di una speciale celebrità in tutta Washington D.C. per la circostanza di vantarsi della più grande sala da ballo della città.

Sarà bene, mentre si indugia ancora fra gli spazi dell’hotel, riuscire a imbattersi nel suo Quadrant Bar & Lounge dove tentare di donare la più desiderabile delle inclinazioni a un’incipiente serata, perfezionando un’esperienza unica in fatto di cocktail di ricerca abbinati ad assaggi mirati.

Un esempio per tutti è offerto dal singolare SmokedOldFashioned, ricetta personale in cui una delle più tradizionali espressioni della storica mixology si traduce nell’arricchimento del classico bourbon con uno speciale sciroppo al fumo di cedro fatto in casa; mentre l’assaggio da mordere in abbinamento consisterà in un assortimento di olive tiepide, aromatizzate con le medesime fumigazioni che aleggiano nel bicchiere.

Se vuoi scoprire il fascino della Capitale degli Stati Uniti, contattaci ora.