Situata poco a nord del gruppo di isole del Dodecaneso e vicinissima alla costa turca, l’isola di Samos è perfetta per chi desidera una vacanza ecletticamente capace di soddisfare le più diverse esigenze.
Arrivare sull’Isola di Samos significa immergersi immediatamente nella natura. Il tutto grazie alle sue bellissime spiagge, ai percorsi escursionistici offerti dal suo territorio montuoso, a un rilevante patrimonio archeologico che si allaccia alle sue profonde radici nella storia e nella cultura dell’antica Grecia e alla proverbiale accoglienza degli abitanti.
Con i suoi quasi 500 km² di superficie, il territorio consente di muoversi lungo circa 40 km in lunghezza e non più di 13 km in larghezza; ma bisogna fare i conti con l’imponente catena montuosa che si allunga da est a ovest offrendo cime fra le più alte dell’arcipelago Egeo.
Con circa 12.000 abitanti, il capoluogo Vathy, anche noto come Città di Samos, è annidato in un profondo fiordo a nord-est dell’isola, ed è celebre per la sua vivace vita notturna; senza che ciò vada però a limitare la sua atmosfera tranquilla e contemplativa.
Già popolata da genti di stirpe ionica durante la storia arcaica della Grecia, Samos divenne un notevole centro economico-politico in epoca classica.
La crescente abilità del suo popolo nella navigazione arrivò a dotarla di una poderosa flotta utile a realizzare sia fiorenti commerci marittimi sia un’egemonia militare su di un’ampia area del Mar Egeo.
Il regno di Policrate – fra il 537 e il 522 a.C. – costituì un apice di questo processo.
Dopo essere riuscito a imporre tributi su diverse isole egee, il tiranno di Samos si barcamenò fra la potenza egizia e quella persiana cercando di ingraziarsi quest’ultima; ma non senza alcune mosse maldestre che ne provocarono alla fine una disonorevole deposizione e uccisione.
Trasferendosi dal capoluogo alla costa meridionale dell’isola, verso ovest si incontra un’area molto rilevante dal punto di vista archeologico.
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Cosa vedere a Samos: L’antico porto
L’antico porto fortificato di Samos, abitato un tempo da Policrate in persona, corrisponde alla moderna cittadina di Pythagoreio; ed è qui che il tiranno commissionò all’architetto Eupalino la costruzione di un innovativo acquedotto sotterraneo, così studiato anche per esigenze militari.
Lunga un chilometro e di difficile individuazione da parte di eventuali truppe ostili sbarcate sull’isola questa galleria era capace di rifornire di acqua la città anche in condizioni di assedio.
Quest’opera di ingegneria idraulica fu usata per mille anni prima di cadere in disuso e nell’oblio, per essere poi riscoperta alla fine dell’Ottocento e diventare un’attrazione archeologica.
Il nome della cittadina riconduce anche al genio del filosofo e matematico Pitagora che qui nacque, e i cui studi geometrici influenzarono anche la progettazione dell’acquedotto.
La difficile convivenza con Policrate indusse il pensatore ad abbandonare Samos in favore delle coste italiche della Magna Grecia a Crotone, ma si racconta che fu proprio durante un momento di attesa per un’udienza, che Pitagora fece la straordinaria scoperta a cui resta legato il suo nome nell’anticamera del tiranno.
Osservando la pavimentazione a scacchiera della stanza, Pitagora trasse ispirazione da una crepa lineare che attraversava in diagonale una delle piastrelle, facendo da base a un nuovo ideale quadrato e da ipotenusa per la mezza piastrella triangolare.
Fu così che, con una rapida procedura a colpo d’occhio di somma e incastri di mezze piastrelle,il filosofo giunse a una prima efficace dimostrazione visiva del suo celebre teorema.
Sulla scia di simili suggestioni si può indulgere in una visita al Museo Archeologico di Pythagoreio forte di 3.000 reperti offerti al pubblico fra statue di marmo, monete, resti di edifici sacri, vasellame e gioielleria: un patrimonio idoneo a ricostruire la storia dell’isola dal 5.000 a.C. fino al settimo secolo d.C..
A 6 km dal museo, si trova il complesso archeologico del Tempio di Hera. Alla divinità, consorte di Zeus, sono qui stati dedicati diversi edifici sacri secondo una stratificazione storica che va dall’ottavo secolo a.C. fino all’epoca romana.
Sedotti e avvinghiati dalle radici storiche di Samos, non mancano altre occasioni per appagare curiosità culturali riuscendo a visitare un secondo museo archeologico ubicato a Vathy, diversi musei del folklore e un museo di arte sacra bizantina.
Di notevole interesse scientifico e anche ben oltre i confini della stessa Samos, è il Museo di Storia Naturale dell’Egeo, situato a 12 km da Vathy, nel villaggio di Mytilinioi.
Resort a Samos
Proprio nell’area di Pythagoreio, prossima anche alla zona aeroportuale, è possibile alloggiare presso il Doryssa Seaside Resort, a soli 15 minuti di cammino dal centro città.
Questa sistemazione ne comprende in realtà ben tre in una: l’edificio principale di fronte a una delle spiagge più belle dell’isola, una soluzione “boutique hotel”, e una terza opzione di appartamenti-suite fronte spiaggia.
Nel primo caso, tutta l’eleganza e il comfort garantiti dallo standard di un hotel 5 stelle si coniugano con la comodità di accesso immediato ai servizi di benessere e ristorazione dislocati nella struttura centrale, con camere in stile minimalista e dalle luminose angolazioni vista mare.
La parte “boutique” ricostruisce, in pietra e legno, atmosfere tradizionali immersive nell’antica vita rurale di Samos; ma con tutte le raffinate comodità capaci di rendere piacevolmente suggestiva la permanenza in questa sorta di museo animato.
L’esperienza è, per di più, arricchita da arredamenti delle camere in stile boho-chic a base di spiccato gusto etnico, riciclo creativo degli orpelli, stridente alternanza vecchio-nuovo e presenza di accessori super vintage.
Le suite, di questo resort sull’isola di Samos, sono progettate per garantire autonomi e accessoriati spazi interni a coppie e famiglie, un elevato grado di comfort e agevoli vie d’accesso al mare.
Attraverso queste diverse articolazioni di hotellerie, l’offerta gastronomica è varia tra ristoranti che spaziano dalla cucina greca alle più ampie declinazioni mediterranee – e fino alla fusion asiatica – e snack bar adeguati al contesto, anche dal punto di vista della più raffinata mixology.
Samos Spiagge
Ma occorre trovare anche le forze necessarie a staccarsi dalle coccole di un simile contesto, per dedicarsi alla scoperta di tutte le risorse disponibili su di un’isola grande e ricca come Samos.
Sarebbe un peccato non visitare altri tratti di costa, visto che l’isola di Samosoffre un’ampia latitudine di spiagge; nessuna molto affollata e tutte circondate da verdeggianti scenari di colline digradanti verso chiare acque che facilmente inclinano verso azzurri dai toni acquamarina.
Singolarissima è Psili Ammos, il cui mare meravigliosamente cangiante bagna una spiaggia sabbiosa nell’incomparabile scenario di una costa turca che si tocca con un dito a soli mille metri di distanza!
Lemonakia è una spiaggia di ciottoli con presenza di scogli, sulla costa nord, cinta da vicinissimi alberi a strapiombo sul mare cristallino. Sedersi qui al ristorante in pausa pranzo giustifica qualche piccola fatica d’accesso.
Lungo una penisoletta che caratterizza a nord-est la silhouette di Samos, si incunea in profondità – fra lingue e gobbe di terra che aggiungono insoliti riflessi alle acque – la spiaggia di Livasaki, su di un misto sabbia-ghiaia.
Anche i curiosi del territorio interno sono destinati a rimanere soddisfatti scoprendo, verso l’estremità occidentale, il Monte Kerkis che – con più di 1.400 metri di altitudine – costituisce un complesso ricco di una quarantina di spettacolari percorsi escursionistici di varie difficoltà, unici tra le isole greche, fruibili anche con l’ausilio di guide.
Ai piedi del versante orientale della montagna si può visitare la Grotta di Pitagora, dove il filosofo aveva trovato rifugio: il pensatore abitava in uno dei due cunicoli disponibili, e in quello adiacente teneva lezione ai suoi discepoli.
Sulla costa nord-occidentale ci si imbatte nelle Cascate di Potami, nei pressi della cittadina di Karlovasi: un’altra bella escursione fra qualche pendenza, alberi di pino, laghetti cristallini e acque da cui zampillano gelidi spruzzi.
Come si mangia sull’isola di Samos
L’appetito che può nascere da questo girovagare sull’isola è piacevolmente placato da una cucina che si avvale di una grande ricchezza di prodotti agricoli locali.
Oltre all’enorme varietà di frutta e ortaggi, a Samos è fiorente la produzione di latticini con varie fogge di yoghurt e formaggi – freschi o trattati in salamoia – che qui raggiungono un picco di genuinità e di unicità del gusto.
Olio di oliva e uno stupefacente miele sono altre produzioni di eccellenza di questa parte della Grecia.
La tradizionale Moussaka greca, preparata con le locali melanzane, si declina in decine di ricette, i piatti di pesce non hanno segreti e i risultati più stuzzicanti si ottengono utilizzando triglie, polipi, gamberetti e calamari.
La produzione vinicola di Samos è talmente rinomata da essere esportata in tutto il mondo, e lo testimonia – sul fianco sinistro della baia di Vathi – il Museo del Vino di Samos. Alloggiato in un edificio ottocentesco in pietra, il sito offre un’ampia messe di storiche attrezzature artigianali impiegate nei processi produttivi.
Alla visita si accompagnano anche sessioni di assaggio, con l’apparizione di un imperdibile vino dolce moscato locale; ed è sempre emozionante farsi consigliare ovunque a tavola la bottiglia più adatta alle pietanze e all’occasione.
Le escusioni a Samos
Va bene in relax sulle sue spiagge più belle ma ritagliatevi una giornata per scoprire il leggendario Mar Egeo prenotando un’escursione in barca. La costa della Turchia, in questo punto, dista solo un chilometro e 200 metri e allora come perdersi un giorno di fascino dell’Asia minore, con i suoi colori, i bazar e sapori esotici della cucina ottomana?
Prevedete anche una tappa nella vicina e stupenda Efeso, una delle destinazioni più gettonate del mondo antico. Volendo durante tutta la stagione estiva che qui va dall’inizio di aprile fino alla fine di ottobre, si può prendere il traghetto che collega Samos e Kusadasi, il paradiso dello shopping per le signore a solo 30 chilometri dalla città ionica del X secolo a.c. poi divenuta romana.